L’Ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che studia l’accrescimento delle basi ossee facciali ed il corretto posizionamento degli elementi dentari. Comunemente si usa dividere la terapia ortodontica in terapia fissa e terapia mobile.

Ortodonzia mobile


L’Ortodonzia mobile prevede l’utilizzo di apparecchi mobili che hanno lo scopo di agire sull’accrescimento delle basi ossee, quasi sempre il palato. Le ossa che interessano lo studio di un corretto piano di terapia ortodontico sono il palato e la mandibola, la crescita di tali ossa è ormai generalmente codificata, sappiamo bene quali sono le medie di sviluppo in rapporto all’età e quali devono essere i rapporti tra loro per prevedere un corretto sviluppo di queste strutture. Dal momento in cui l’ortodontista si rende conto che qualcosa nella crescita o nel rapporto tra palato e mandibola non sta’ procedendo nel modo corretto, richiede lo svolgimento di due esami radiologici fondamentali che sono l’ortopanoramica e la radiografia del cranio in proiezione latero-laterale, inoltre procede alla presa delle impronte delle arcate dentarie per sviluppare un modello di studio in gesso. Con tali ausili strumentali si procede alla stesura di una diagnosi e di un corretto piano di trattamento. Dai modelli in gesso si desume quello che è il rapporto tra mandibola e palato, e se esiste una problematica a carico di una o entrambe queste basi ossee, dalle lastre invece, tramite appositi calcoli lineari o angolari codificati attraverso diversi piani di analisi studiati da numerosi autori nel corso degli anni, si ricava un piano di crescita e soprattutto una tendenza che se non intercettata porterà ad una problematica ossea stabile e più difficilmente curabile. E’ per questo motivo che l’ortodonzia mobile viene anche definita intercettiva. Lo scopo del terapeuta sarà quindi quello di aiutare o ostacolare la crescita di una o entrambe le basi ossee, tale risultato si raggiunge con l’utilizzo di apparecchi che hanno lo scopo di risolvere il problema esistente o che esisterà in futuro, tali apparecchi,tranne in rari casi, sono mobili e quindi il loro corretto funzionamento dipende esclusivamente dalla volontà del paziente di seguire meticolosamente la terapia a lui proposta. In relazione al fatto che la totalità dei pazienti sui quali si può intervenire per modificarne la crescita sono pazienti in crescita e quindi bambini, si capisce bene che il limite più grande dell’ortodonzia mobile risiede nel fatto che il bambino possa non portare l’apparecchio a sufficienza e che di conseguenza esso possa non funzionare. Sarà quindi cura dell’ortodontista capace, motivare a dovere il senso di responsabilità del bambino e soprattutto dei genitori, e controllare periodicamente tramite visite di controllo, che la terapia stia procedendo correttamente.

Ortodonzia fissa


L’ortodonzia fissa si occupa invece del posizionamento dei denti in arcata. Per poter essere applicata si necessita quindi della presenza dei denti definitivi, i quali sono generalmente tutti presenti in bocca dall’età di tredici anni, periodo in cui la crescita delle basi ossee facciali è terminata. Da questo si desume che l’ortodonzia fissa non interviene sulla crescita ma solo sul posizionamento dei denti e sul rapporto di occlusione tra mascellare superiore ed inferiore. Questa limitazione in realtà non sminuisce il campo di applicazione di tale specialità, in quanto le possibili patologie legate al posizionamento dei denti ed alla relazione tra arcata superiore ed inferiore sono molteplici, basti pensare alle problematiche di affollamento dentale, torsioni, inclinazioni errate,prognatismo o progenismo…in effetti la terapia fissa trova innumerevoli campi di applicazione che il bravo ortodontista deve conoscere perfettamente. Esistono molteplici apparecchi fissi atti allo svolgimento dell’allineamento dentale, tutti sono però uniti da un concetto fondamentale, cioè che ad ogni dente viene cementata una placchetta chiamata bracket e che ogni bracket è legato ad un filo metallico che li connette tutti. Sarà quindi la manipolazione di tale filo che determinerà lo spostamento di ogni singolo dente. Come nel caso della terapia mobile , per poter effettuare una corretta diagnosi bisogna avvalersi dell’ausilio delle radiografie e dei modelli in gesso. Dallo sviluppo del piano di trattamento si programma che tipo di apparecchio montare sul paziente, se saranno necessarie estrazioni terapeutiche, quanto durerà la terapia e tutte quelle piccole o grandi decisioni che in qualche modo influenzeranno la nostra terapia.