Le faccette estetiche sono dei presidi protesici che interessano quasi esclusivamente i denti anteriori superiori.

La motivazione che spinge il paziente ad intervenire su tali elementi è quasi sempre estetica.

Di solito si tratta di denti che hanno subito precedenti cure o che con il tempo hanno modificato le proprie caratteristiche dentali estetiche.

In ogni caso si tratta di denti tendenzialmente sani e che quindi non hanno necessità di essere incapsulati.

Si procede quindi alla preparazione della sola faccia anteriore dell’elemento interessato ed alla sua ricostruzione, preservando cosi tutto il restante tessuto dentale.

Quando si applicano le faccette estetiche, il risultato estetico come si può vedere è assolutamente soddisfacente.

Storia delle Faccette Estetiche

Le prime faccette dentali furono messe a punto dal dentista di Hollywood Charles Pincus negli anni Trenta e furono menzionate per la prima volta nel 1938 nell'articolo scientifico La costruzione della personalità della bocca, che sottolineava come la qualità del sorriso, data da forma, posizione e colore dei denti, abbia riflessi rilevanti sull'interazione di una persona con le altre. Pincus applicava le sottili lamine sui denti degli attori con pasta adesiva per dentiere, in modo da modificare l'estetica del sorriso giusto per la durata delle riprese. All'epoca infatti non esistevano ancora adesivi in grado di legare in modo permanente le faccette alla superficie dentale e i migliori restauri disponibili, anche su denti anteriori, erano quelli in oro.

Importanti passi in direzione delle prime faccette adesive permanenti si devono al francese Rochette, che propose l'utilizzo di una resina composita ibrida per l'unione di lamina ceramica e dente, sfruttando in questo modo sia l'efficacia adesiva della resina ai tessuti duri sia le caratteristiche estetiche della ceramica. Infine, nel 1983 Simonsen e Calamia, così come anche Horn in contemporanea, elaborarono metodi che assicuravano un'adesione sicura fra ceramica e resina composita; introdussero infatti speciali procedure di mordenzatura con acido fluoridrico che determinavano una durata maggiore dell'unione. Dimostrarono inoltre che il legame fra resina e faccette trattate con acido fluoridrico e sottoposte a silanizzazione è di norma più forte di quello che si crea fra la stessa resina e lo smalto dentale mordenzato, ponendo così le basi per le ricerche che hanno portato all'attuale stato delle conoscenze.

Fonte: Wikipedia