L’impianto post-estrattivo è una delle possibilità che l’implantologo deve proporre al paziente che necessita di una riabilitazione protesica.

In questo caso che possiamo definire esemplare, la paziente presentava due capsule precedentemente eseguite sul primo e sul secondo premolare superiore di destra.

Il primo premolare era andato incontro ad una frattura radicolare da trauma che non ne consentiva ulteriormente la presenza in bocca, andava quindi estratto.

Le ipotesi terapeutiche erano due, o si estraeva il premolare, si faceva una rigenerazione per evitare il riassorbimento dell’osso alveolare, si aspettavano almeno sei mesi per la guarigione del tessuto, si metteva l’impianto e si aspettavano altri quattro mesi prima di poterlo caricare, impiegando cosi almeno nove mesi per risolvere il caso, oppure si estraeva il dente e contestualmente si metteva l’impianto facendo una minima rigenerazione palatale, dopo quattro mesi l’impianto è caricabile.

Nel frattempo si pone un provvisorio ancorato sul secondo premolare che porta il primo in estensione in modo da garantire un buon risultato estetico.

Vediamo nella foto finale il definitivo cementato in bocca.