Caso di Novembre 2021

Il paziente che viene per sottoporsi alla mia osservazione è un maschio adulto che una volta risolti i suoi problemi lavorativi e sentimentali ha giustamente deciso di dedicarsi anche alla sua estetica.

Giunge al mio studio accompagnato da questo importante morso aperto anteriore e da un palato contratto che determina un morso crociato bilaterale.

In se il problema del morso crociato laterale raramente risulta di difficile soluzione, in fondo è sufficiente allargare il palato con uno dei numerosi attrezzi di tortura dei quali possiamo disporre a nostro piacere per riportare gli incastri molari nella corretta intercuspidazione.

Ben più complicato invece è risolvere il problema del morso aperto anteriore.

Tale particolarità, che spesso si associa al palato stretto, è dovuta ad una vera e propria deformazione del palato duro anteriore o, come viene più propriamente chiamata, Premaxilla.

Il gruppo incisivo superiore risulta quindi inserito in un osso che non si è correttamente sviluppato, non solo nel diametro trasversale, ma soprattutto nella sua inclinazione nello spazio, se gli incisivi risultano piegati verso il fuori vuol dire che è l’osso che ne ospita le radici, ad essere inclinato verso l’alto.

Spostare quindi i denti verso il basso potrebbe in linea teorica causare la fuoriscita delle radici dal volume osseo.

La chiusura del morso aperto deve quindi essere lenta e costante in modo da dare il tempo all’osso di modificare la sua forma.

Questo ci consente di evitare una estrusione radicolare degli incisivi, di rimodellare il disegno della premaxilla e soprattutto di ottenere un risultato stabile che non recidivi nel tempo.

Se andiamo ad analizzare la retrazione gengivale dei due canini superiori prima e dopo il trattamento notiamo infatti che non abbiamo avuto alcun aggravio della situazione iniziale, questo vuol dire che la situazione è rimasta stabile, nessuna estrusione è avvenuta, per cui la chiusura del morso aperto deve essere avvenuta esclusivamente tramite rimodellamento dell’osso alveolare.

In un secondo tempo quando il paziente sarà definitivamente stabile effettueremo un intervento di riposizionamento chirurgico delle gengive, in modo di eliminare quelle fastidiose retrazioni che mi causano ancora un piccolo inestetismo.

Ma aggiorneremo il caso in futuro dedicandogli un altro CASO DEL MESE.


Autore: Dott. G. Fanelli 24 Nov 2021