Caso di Novembre 2020

Paziente adulta che si presenta alla mia osservazione lamentando una problematica di carattere estetico a livello di tutto il gruppo frontale superiore.

All’analisi obiettiva risulta un consumo ed una decolorazione di tutti i denti anteriori tra canino e canino, inoltre la paziente presentava delle vecchie capsule sui premolari che necessitavano di essere sostituite.

La terapia intrapresa prevedeva molto semplicemente un lavoro di tipo protesico, anteriormente sugli incisivi ho deciso di applicare delle faccette in ceramica, mentre sugli altri sei denti ho preferito realizzare delle capsule in ceramica integrale.

Una volta terminato e consegnato il lavoro di protesi abbiamo però avuto una brutta sorpresa.

A livello del primo premolare superiore di sinistra dopo poche settimane si è formata una fistola infiammatoria.

A questo punto bisogna aprire una parentesi.

Quando giunge alla mia visione un paziente che necessita di una terapia protesica su un dente precedentemente devitalizzato (non da me), è mia abitudine di non ritrattarlo nel caso in cui il dente non abbia mai dato segnali di infezione, tipo una fistola, da quando è stata fatta la devitalizzazione e comunque negli ultimi cinque anni.

Questo lasso di tempo mi da la ragionevole certezza che quel dente non darà mai problemi.

Esistono però le eccezioni... a volte una devitalizzazione mal fatta può essere nascosta agli esami radiografici e comunque risultare silente per anni, ma nel momento in cui si costruisce una capsula sul dente in questione, esso inevitabilmente andrà a chiudere in maniera diversa rispetto a prima della capsula, tale diversa occlusione può rompere l’equilibrio creatosi precedentemente e dare luogo ad un riacutizzarsi dell’infiammazione latente e quindi alla genesi di una fistola.

Quando accade un simile inconveniente è mio uso di non andare a smontare una capsula appena fatta con il rischio di romperla, ma invece preferisco un approccio chirurgico con il quale elimino l’ultima parte della radice e pulisco l’eventuale cavità infiammatoria intraossea, preservando cosi il lavoro appena consegnato.

Il risultato è perfetto e molto più veloce.

Un altro caso risolto con successo dal DOTTOR FANELLI.


Autore: Dott. G. Fanelli 11 Nov 2020