Caso di Ottobre 2024

Questo mese ci occupiamo di un argomento nuovo, mai trattato prima nelle nostre rivisitazioni mensili.

Il motivo per il quale questi casi non erano mai stati portati alla vostra attenzione vanno ricercati soprattutto nel lungo tempo di osservazione che deve intercorrere dal momento della chirurgia gengivale a quello della definitiva maturazione gengivale.

I pazienti che si rivolgono a me per questo tipo di intervento hanno delle evidenti ragioni estetiche.

Spesso succede che, soprattutto a causa di uno scorretto utilizzo dello spazzolino da denti, il paziente vada incontro ad un riassorbimento del tessuto gengivale, che se riguarda i denti anteriori causa un evidente inestetismo che mette il paziente in una difficile situazione psicologica.

In questi casi bisogna intervenire chirurgicamente andando a riposizionare la gengiva più verso la corona del dente per correggere il difetto che nel tempo si era creato.

Unitamente a questo quasi sempre si dovrà coadiuvare l’intervento con un prelievo di tessuto connettivo dal palato o con l’utilizzo di una matrice connettivale sintetica, che abbiano lo scopo di ispessire i tessuti gengivali e farli migrare verso la loro naturale posizione.

Naturalmente quando ci troviamo di fronte ad un riassorbimento gengivale, quasi sempre avremo anche un riassorbimento osseo, per cui siccome la gengiva non può superare l’osso più di tanto, il risultato che andremo ad ottenere sarà direttamente relazionato a quanto osso abbiamo perso.

Ciò che dico sempre ai miei pazienti è che sicuramente andremo migliorando ma che i miracoli ancora non sono in grado di compierli...

Per questo motivo ho deciso di portare come primo caso una paziente che aveva una problematica non particolarmente grave ed il cui risultato estetico finale è pressoché perfetto.

Nei prossimi mesi vi presenterò casi ben più problematici nei quali il risultato finale pur essendo molto migliore di quando sono stati iniziati, non presentano una cosiddetta restituito ad integrum, semplicemente perché era impossibile.

La paziente di questo mese si lamentava non solo per il riassorbimento gengivale di canini e premolari, ma anche per un problemino sugli incisivi centrale e soprattutto per un’ombra nera che si vedeva in corrispondenza del 12, dove aveva precedentemente posizionato un impianto.

Essendoci poco tessuto gengivale si vedeva in trasparenza il metallo della protesi.

Per questo motivo ho effettuato un innesto di tessuto connettivo prelevato dal palato sul 12 e una matrice connettivale per canini e premolari.

Il risultato finale dopo oltre un anno mi pare decisamente buono.

Un altro caso risolto con successo dal DOTTOR FANELLI.


Autore: Dott. G. Fanelli 31 Ott 2024